Come si viveva negli anni 50 sul Delta del Po?
Quella del Po è una terra senz’ombra: acqua e pianura, rivoli e canneti su cui smarrire lo sguardo, scanni e saline a perdita d’occhio.
Oasi e valli d’acqua che si sono messe in posa per la “Gente del Po” di Antonioni e l'”Ossessione” amorosa tra Clara Calamai e Massimo Girotti” di Visconti, “Paisà” di Rossellini e Sofia Loren, “La donna del fiume” di Soldati. E poi per la poesia di Govoni, per la letteratura di Zavattini, per la macchina da presa di Gianni Celati in coppia con l’obiettivo di Luigi Ghirri sulla “Strada provinciale della anime”.
Ma anche per Pietro Donzelli, che di quelle terre sottratte all’erosione ha realizzato un grande affresco umano e ambientale.
Nei suoi scatti tra il 1953 e il 1960 lungo il Delta del Po e le terre del Polesine, la vita lenta dei pescatori procede parallelamente a quella nei caffé, alle feste di paese, al cinema all’aperto.
La mostra “Terra senz’ombra” a cura di Roberto Valtorta, ha raccolto un centinaio di foto a Palazzo Roverella di Rovigo: un trattato, al contempo sociologico e topografico, su un luogo mito della cultura italiana, che racconta lo sforzo costante dell’uomo di piegare la natura ai propri scopi, di domarla attraverso le opere idrauliche, di stabilire un matrimonio continuamente sull’orlo del divorzio.
Considerato uno dei primi esempi di fotografia documentaria in Italia, “Terra Senz’Ombra” è una delle molte serie fotografiche in cui Donzelli affronta il rapporto tra l’uomo e l’ambiente in cui vive, come quelle realizzate a Milano, Napoli, in Calabria, Sicilia, Sardegna, Toscana.
Attento osservatore del passaggio dalla società preindustriale a quella dei consumi, Donzelli è stato una figura determinante per la diffusione della cultura fotografica in Italia, promotore, nel nostro Paese di opere di Dorothea Lange, di Alfred Stieglitz, dei fotografi della Farm Security Administration.
A partire dal 1948 è stato tra i fondatori e gli animatori della rivista “Fotografia”, oltre che redattore e poi condirettore dell’edizione italiana di “Popular Photography” .
Nel 1950 fu tra i fondatori dell’Unione Fotografica (Associazione Internazionale Manifestazioni Fotografiche), che aveva tra i suoi obiettivi quello di spostare l’attenzione sul realismo in fotografia, promuovere manifestazioni di livello internazionale e sostenere la fotografia italiana all’estero.
Un ambasciatore della fotografia che ha narrato i paesaggi italiani con lucidità, senza mai perdere la poesia.
Rivediamo alcuni degli scatti che hanno interessato il Delta del Po, la cosiddetta “Terra senz’ombra”:
Gli appassionati di natura ed escursioni, non potranno sottrarsi alla fantastica opportunità di arricchimento culturale e l’occasione di vivere una vacanza attiva nel Parco del Delta del Po presso Tenuta Goro Veneto!
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