NASCE IL PARCO UNICO DEL DELTA DEL PO

Tenuta Goro Veneto è sempre aggiornato per quanto riguarda le notizie inerenti allo splendido Parco del Delta del Po, sede e patrimonio naturalistico del nostro accogliente agriturismo.

La settimana scorsa è stato dato il via libera della commissione Bilancio del Senato alla creazione di un parco unico che racchiuda l’area protetta veneta del Delta, che copre un territorio di nove comuni e circa 12500 ettari, con la confinante, e molto più vasta, area emiliana.

In pratica, palazzo Madama ha modificato la legge 394 del 1991 che gestiva i parchi e le aree protette e ha di fatto dato l’ok alla creazione da zero di un nuovo Parco unico del Delta del Po.

Veneto ed Emilia Romagna dovranno intavolare la discussione e gettare le basi della nuova realtà. Troppo presto ipotizzare la forma della nuova governance: dovrà essere creato un nuovo statuto e solo a questo punto si potrà parlare di suddivisione delle competenze.

La decisione del senato

Una decisione, quella del Senato, salutata dai promotori del progetto veneti ed emiliani con euforia. «Quello che creeremo sarà il primo parco interregionale di questo tipo – sottolinea il consigliere regionale del Pd Graziano Azzalin, alfiere del progetto a Venezia -, una grande opportunità non solo per il Polesine, ma per l’intera regione». «È un grande passo in avanti – gli fa eco l’assessore alla Difesa del suolo e della costa dell’Emilia Romagna, Paola Gazzolo -. È un patrimonio unico ed è giusto lavorare in sinergia per creare un parco interregionale». È però proprio questo aggettivo, l’«interregionale» il pomo della discordia che tanto ha fatto discutere sindaci del territorio e ambientalisti. «Nell’emendamento non c’è scritto da nessuna parte che stiamo parlando di un parco interregionale – spiega Antonio Nicoletti, responsabile nazionale di Legambiente per le aree protette -. La nostra preoccupazione è che si vengano a perdere alcuni vincoli paesaggistici che limitano attualmente la costruzione, la caccia e la pesca. Se poi le Regioni non dovessero trovare un accordo, tutto resterà così come è e avremo solo perso tempo».

I dubbi

Su posizioni opposte, ma paradossalmente congruenti, ci sono anche gli amministratori locali. «L’importante – sottolinea Franco Vitale, sindaco di Rosolina – è che non si aggiungano ulteriori limitazioni ad attività economiche come la pesca». «Si stanno incaponendo su questioni ideologiche – ribatte Azzalin -. È ovvio che c’è la volontà di portare avanti la trattativa, e quindi che stiamo parlando di un parco interregionale». Non è però convinto che si tratti di una semplice questione semantica Mauro Viti, commissario del Parco regionale veneto del Delta del Po. «Un accordo del genere dà vita a un parco che non è nè carne nè pesce – commenta -. Non sappiamo ancora come funzionerà la questione dei vincoli. Verrà fatta una sintesi o si uniranno per sottrazione? Lo ignoriamo». Insomma, è in quella parola che si annida il busillis. Perché dovrà essere ancora chiarito se l’unione tra le limitazioni sarà fatta per eccesso, con grande scorno delle realtà economiche, oppure per difetto, con buona pace degli ambientalisti. «E consideriamo anche un paradosso – aggiunge Viti -: abbiamo fatto un referendum per avere maggiore autonomia e poi scegliamo di condividere le competenze con un’altra regione. Insomma – conclude – faccio davvero fatica ad inquadrarlo».

E voi cosa ne pensate dell’unificazione del Delta del Po?

Noi di Tenuta Goro Veneto siamo ottimisti e fiduciosi che questa legge agevolerà ulteriormente le politiche locali e di tutela del nostro meraviglioso Parco!

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