Tenuta Goro Veneto supporta e crede nel progetto “Eridano” per la valorizzazione del territorio, della cultura e del turismo del Delta del Po.

Il progetto “Eridano” mira a far diventare il territorio del Delta del Po “non un peso ma una risorsa, cancellare l’immobilismo burocratico, andare oltre i vincoli, gli argini e i manufatti, sviluppare progetti tematici locali, puntare sul valore aggiunto dell’unità turismo-cultura-territorio-fiume e creare un unico brand per tutto il Delta”.

Ne dà notizia all’ANSA l’associazione internazionale Aikal per la cultura sostenibile del lavoro e ambiente, al termine della prima riunione sul progetto svolta con studiosi della tradizione polesana e docenti universitari.

Il progetto – sottolinea l’associazione – intende anche “fare formazione operativa, favorire start-up per l’occupazione giovanile, optare per la ecosostenibilità ambientale” e vuole “coinvolgere i cittadini, artigiani, commercianti, professionisti, piccole imprese a far parte di una fondazione di partecipazione che possa promuovere progetti sostenuti in gran parte dalle agevolazioni fiscali previste dalla legge sul mecenatismo culturale”.

“I polesani ambasciatori della cultura storica del fiume, con un progetto di alto profilo che sia sinergico fra le Regioni Veneto, Lombardia e Emilia Romagna”, sostiene Ettore Bonalberti presidente Aikal. Gli fa eco Giampietro Comolli, uno dei maggiori esperti del fiume padano: “il Delta del Po come punto di partenza e candidatura a capitale della cultura fluviale.

Occorre partire con la richiesta di riserva-biosfera di un paesaggio culturale e produttivo, sostenibile, enogastronomico di unica area vasta umida unendo realtà esistenti; con la iscrizione nell’elenco dei distretti turistici tematici del Mibact; quindi proporre il riconoscimento del Grande Fiume Po quale 9.o Distretto europeo fluviale, com

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e Danubio e Loira.

“Si vogliono coinvolgere cittadini, artigiani, commercianti, professionisti, piccole imprese -sostiene Ettore Bonalberti presidente Aikal- perché facciano parte di una fondazione che possa promuovere progetti sostenuti in gran parte dalle agevolazioni fiscali previste dalla legge sul mecenatismo culturale in sinergia fra le Regioni Veneto, Lombardia e Emilia Romagna”.

Tra gli altri, presente anche Giampietro Comolli, già Ceo di “UnPOxExPO2015” membro comitato scientifico di Aikal, fondatore dell’osservatorio del paesaggio culturale produttivo del fiume Po, curatore della biodiversità enogastronomica del Grande Fiume, coordinatore in Emilia Romagna di un altrettanto innovativo progetto che coinvolge 70 comuni rivieraschi del fiume per un bando europeo. A Comolli chiediamo quali iniziative il gruppo polesano si prefigga: “Una unica area vasta del Delta, una sola, che punti su promozione e marchio unico, conservazione habitat, sviluppo ecosostenibile, difesa della piccola biodiversità e la creazione di un distretto turistico culturale. Il rischio vero, non a parole, è quello di perdere per sempre un’identità che ha decine di migliaia di anni e che il fiume Po “muoia” perché è inamovibile la prassi consolidata burocratica dell’ordinaria gestione di manufatti, argini, divieti, immobilismo.

I fondi europei già ci sono. Il Delta del Po può proporsi come capitale della Cultura italiana nel 2020, ma bisogna prepararsi e quindi sono urgenti tre passaggi e traguardi che portino valore aggiunto: il riconoscimento del Grande Fiume come unica riserva della biosfera di un paesaggio culturale e produttivo umido dedicato alla sostenibilità enogastronomica perché a rischio di modifica irreparabile a causa del cambio del clima; l’iscrizione ufficiale nell’elenco prioritario dei distretti turistici tematici del Mibact come altre destinazioni di aree speciali già riconosciute in Italia; la urgentissima domanda che deve fare di concerto il Mibact-Regioni di riconoscimento del Grande Fiume Po come nono Distretto Europeo Fluviale, perché l’Italia non ha alcun fiume accreditato, perché l’Europa da anni stanzia fondi cospicui e speciali direttamente per le azioni di attrazione turistica e di investimenti di fiumi come Danubio e Loira. L’Italia niente. L’Italia non ha mai proposto all’Europa il riconoscimento del Po”.

Tenuta Goro Veneto sostiene il progetto Eridano e spera che questa iniziativa di valorizzazione del Delta  venga accolta dalla politica.

Nel frattempo, vieni a Tenuta Goro Veneto per esplorare e vivere la bellezza del Delta del Po, uno splendido patrimonio naturalistico anche in autunno.

 

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